Bisognerebbe istituire un Tegamini News, un Herald Tegamini, un Corriere dei Tegamini, una roba così, per i fulminei accadimenti di tutti i giorni, i progetti futuri e le buffe cose interessanti che succedono. Ovvio, non è che salvo il mondo ogni volta che esco di casa, ma molto spesso vorrei gridarvi che ho scoperto una meraviglia o che potrete aspettarvi questo o quello, o che stanotte ho sognato che io e Amore del Cuore eravamo dei serial killer e che mio papà piangeva per la delusione di avere una figlia psicopatica e assassina. E mi sono svegliata con la convinzione di aver commesso dei crimini orrendi, ma poi ho visto il gatto che ruzzolava giù per la scala e l’universo si è ricomposto.
Comunque.
Potrebbe chiamarsi il Corriere dell’Alpaca. O The Daily Pudu.
Cosa dite? Potrebbe essere una roba utile? La denominazione è adeguata?
Cioè, io a un alpaca gli farei leggere anche il telegiornale.
Ma smettiamola, che siamo qua per un motivo.
A Verona c’è una mostra meravigliosa che comincia il 26 ottobre. Si chiama Verso Monet e l’ha inventata Marco Goldin per Linea d’Ombra. E io, che mi sento una ragazza molto fortunata quando succedono queste cose qua, ci ho fatto un giro in anteprima insieme a un piccolo gregge di blogger benedetti dal fato e invitati da Segafredo. È in arrivo un super post con tutte le cose che ho imparato – non capita tutti i giorni che il curatore ti faccia da guida, perbacco – ma se volete cominciare a curiosare, c’è #artandcoffee, il valente # che abbiamo usato per parlare di ninfee. Prometto che mi sbrigo.
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L’Honest Trailer di Pacific Rim dice la verità. E fa ridere tantissimo.
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I libri, in generale, producono una certa felicità. Ne producono ancora di più se sono libri per bambini che riassumono in dodici pagine i grandi classici della letteratura con dei pupazzi di feltro espressivi da matti. Le parole sono poche, una per pagina, ma proprio quelle che servono. E le scenette coi pupazzi traboccano di maniche a sbuffo, balene, gambe di legno, orgogli e pregiudizi e sono così belle che le stampe si possono anche comprare da sole. I Cozy Classics salveranno il mondo!
E intanto che vaghiamo in libreria, il prossimo allegro tomo che mi leggerò sarà Animalia di Julio Cortázar, che esce martedì 29 nelle Letture (Einaudi). Le Letture, oltre a sprigionare un inestimabile valore nutritivo per i vostri cuori e i vostri cervelli, sono anche di un bel colore e arredano un casino. Questo libro è una raccolta dei migliori zoo-racconti di Cortázar. Ci sono bestie vere, bestie fantastiche e bestie fantastiche che ci piacerebbe fossero vere. Insomma, sto praticamente sbavando.
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Se non mi viene un attacco di panico, la prossima settimana vado al Lucca COMICS END GHEIMS. L’idea è di presentarci sabato e – almeno per quanto mi riguarda – cercare di trovare il modo di vedere Thor – The Dark World.
Come funzionano quelle cose lì, voi lo sapete? Devo passare una giornata in coda, devo portarmi una di quelle seggiolette pieghevoli da signora che va a fare le parole crociate sulla battigia, devo andare nuda, devo far finta di essere in missione segreta per lo SHIELD? Il massimo di cosplay che sono in grado di produrre sarà la maglietta di Asgard… o al massimo la maglietta-armatura di Ironman. Ci saranno milioni di esseri umani, non si potrà fare la pipì, avrò caldissimo o freddissimo, fame e sete, non saprò orientarmi e avrò paura di quelli che fanno le esibizioni con le spade laser.
Insomma, qualcuno ci è mai andato a Lucca? Ho bisogno di rassicurazioni. E se non riuscirò a vedere Thor, devo almeno credere di poter sopravvivere alla CHERMESS fumettistica.
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Sul fronte Matrimoniadi, i progressi fanno ridere. Ho mandato una mail al prete per chiedergli informazioni sul corso prematrimoniale, ma temo di aver sbagliato qualche formula onorifica perché non mi ha ancora risposto. Forse dovevo cominciare sul serio con Caro Prete, invece che con generici saluti pieni di sussiego e purezza. In compenso (e per creare una sorta di illusione di fervente movimento), ho aperto un board su Pinterest e l’ultima roba che ci ho gettato dentro sono le creature di assurda ceramica di Sophie Woodrow, che se potessi pigliarle in blocco e farle diventare delle bomboniere sarei la ragazzona più realizzata del mondo.
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Per concludere, dirò che sono in ritardo con cento cose che devo scrivere per gli altri ma che è tutta colpa della trapuntina e dei pomeriggi piovosi e freschetti del weekend. Non sono in grado di stare sveglia, non ce la faccio. Dormo più del gatto Ottone, è imbarazzante, poco produttivo e anche disastroso per i capelli – se già non sembrassi la riccioluta Barbie-matta-del-villaggio.
Bene.
Cuori a tutti e a presto con la storiona di Verso Monet.
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